Eh eh! Ritornano gli Sheavy, con il loro divertente concentrato di Black Sabbath e psichedelia settantiana! Non c'e' molto da dire: la band capitanata da Steve Hennessey continua a non dire nulla di nuovo rispetto ai prime-mover dello stoner, ma la sua proposta riesce comunque ad essere assolutamente piacevole e godibile. Anzi, questo nuovo 'Celestial Hi-Fi' risulta piu' riuscito del predecessore 'The Electric Sleep', buon album che pero' alla lunga si rivelava un po' troppo stucchevole per le eccessive clonazioni degli stilemi di Kyuss e Black Sabbath.
L'opener 'Hyper Faster' non lascia comunque dubbi: i riff sono sempre quelli della scuola di Iommi, cosi' come la voce di Steve e' sempre una spiazzante fotocopia pura di quella di Ozzy, il tutto rivisto in chiave piu' fricchettona e divertita. Dopo la seconda traccia, 'What's Up Mr. Zero?' (un po' insolita, visto che sembra uscire, anziche' dal Sabba Nero, dai tardi anni '80 dell'Ozzy solista), emerge il lato piu' psichedelico degli Sheavy, che mostra anche l'influenza di Hendrix e Cream e culmina nella grande 'Strange Gods, Strange Altars' (con una parte centrale davvero sofferta e coinvolgente) e nell'onirica 'Celestial Hi-Fi', di gran lunga i due pezzi migliori del disco.
A riportarci su tonalita' sabbathiane ci pensa la pesante 'Mountains of Madness', e da questo momento in poi il disco prosegue dignitosamente e piacevolmente nel suo alternare momenti piu' cupi e pesanti ed altri piu' acidi e lisergici.
Insomma, gli Sheavy restano una piacevolissima fun band senza grandi pretese... ma il loro compitino lo fanno piu' che bene, e un ascolto di tanto in tanto se lo meritano sempre!