La scena metal classica americana sta dando da un po' di tempo segni di un certo risveglio, anche se sempre in un ambito molto underground, e a dimostrarlo arrivano i Seven Witches capeggiati dal chitarrista Jack Frost (impegnato anche con i Metallium), giunti al loro secondo cd dopo il debut dell'anno scorso ben accolto da critica e pubblico.
La musica del gruppo e' ben lontana dai canoni del power europeo e si avvicina maggiormente ai classici del metal anni80 come Manowar, Savatage, Omen, Armored Saints, privilegiando la potenza e ritmi cadenzati e oscuri rispetto alla velocita'. Per rendersene conto basta ascoltare l'opener " The Answer" un macigno potente e oscuro che rivela anche le buone qualita' del singer Bobby Lucas molto vicino come timbro al mai troppo compianto Carl Albert dei Viciuos Rumors; oppure e' molto buona anche la seconda traccia "The Witching hour" che rivela influenze piu' moderne quasi alla Nevermore. Oltre a questo tipo di pezzi ci sono anche Canzoni piu' dinamiche e teatrali come la Title Track che inizia lenta e acustica per finire arroventata , oppure "Hell is for Children" che contiene ottimi duetti tastiere e chitarra e che nella sua drammaticita' ricorda l'Ozzy dei primi due album. Infine, giusto per ricordare chi sono le band ispiratrici del gruppo troviamo una cover di "Pounding Metal" un classico dei mitici Exciter.
Insomma, per tutti gli amanti del classsico metal americano piu' incontaminato ci troviamo di fronte ad un ottimo disco anche se forse una produzione a volte un po' troppo ovattata impedisce ai pezzi di esplodere come dovrebbero.