POWER SYMPHONY - lightbringer
Luglio 2000
Con occhio divertito, il Gatto Fenriz accolse tra le sue zampette pelose il nuovo disco dei Power Symphony. Non si aspettava un granche', ad essere onesti, ma si sarebbe dovuto ricredere. Si, perche' "Lightbringer" era un vero e proprio passo avanti compiuto dal gruppo italiano capitanato dalla vocalist Michela D'Orlando, e spazzava letteralmente via i vecchi lavori.
Non era presente la solita, classica, trita e ritrita tentazione di cadere nel power scontato (a dispetto di quanto potrebbe invece lasciar credere il nome), anche se era chiaro che venivano da quel tipo di background, e i Power Symphony dimostravano di sapersi destreggiare bene su sonorita' abbastanza atipiche nell'attuale panorama italiano, spaziando e passando da momenti quasi gothic a melodie dall'immediato coinvolgimento, sfruttando bene ogni singolo strumento, ma puntando soprattutto sulla voce accattivamente e calda di Michela.
Le prime note erano quelle di "the way of the sword", canzone dalla ritmica tendente al power che sfociava in una pausa centrale lenta ed evocativa, dalla melodia chiara e pulita, e una chitarra che gigioneggiava padrona dell'incedere del brano. Dalla seconda canzone iniziavano pero' ad uscire fuori anche alcuni lati negativi, come ad esempio una tendenza alla ripetitivita' che dopo un po' rischiava di stufare il Gatto Fenriz. I brani erano quasi tutti di durata medio-lunga, e dopo vari ascolti davano la sensazione di essere quasi forzati, come se fossero stati costruiti artificiosamente su un'idea ripetuta all'infinito.
Tra il succedersi dei brani spiccava comunque la ritmata "never dream of goodness", e andava anche ricordata anche la lenta "song of men" che nella sua semplicita' era forse il momento migliore dell'album, mentre tutto il resto scivolava via, si perdeva nel limbo della musica dimenticata... volutamente abbandonata...
C'era poco da fare... il disco non reggeva il confronto con "Wishmaster" dei Nightwish uscito quasi in contemporanea, ed il Gatto Fenriz ne era dispiaciuto, perche' i Power Symphony avevano dimostrato di voler uscire dagli schemi passati, ma con un disco ancora nettamente migliorabile.

VOTO: 1/1
Pazuzu
INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Pavement Music
Durata: 48.34 minuti
Homepage: http://www.powersymphony.com/
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