I Platypus sono un progetto formato dal bassista dei Dream Theater John Myung, Derek Sherinian (ex tastierista proprio dei Dream Theater), Ty Tabor (King's X) e Rod Morgenstein (Dixie Dregs), progetto che ci propone una sorta di rock progressivo molto settantiano e atmosferico. Non aspettatevi quindi chitarre metalliche o accelerazioni improvvise, perche' questo "Icy cycles" (secondo lavoro del "super-gruppo") e' un album che affida le sue fortune a melodie rarefatte e languide, chiaramente influenzate dalle grandi band progressive del passato (Genesis, Yes, Marillion...), senza dimenticare frizzanti richiami beatlesiani. E se tutto questo non bastasse, ci pensa la voce sicura e soffice di Tabor a portarvi indietro nel tempo di almeno in paio di decenni, grazie al suo timbro caldo e coinvolgente. Inoltre il disco in questione ci offre la possibilita' di ascoltare (finalmente!) il lavoro sul suo strumento dell'eccellente Myung dei Dream Theater, musicista spesso fin troppo sacrificato all'interno della band di New York, nella quale la chitarra e la batteria coprono sistematicamente il suono del basso. L'inizio placido di "Oh God" fa intuire quelle che saranno le coordinate di tutto l'album (che ha un suono caldo e passionale), per una canzone decisamente buona ed accattivante. La successiva "Better left unsaid" gioca sui suoni settantiani della tastiera di Sherinian e su intrecci corali particolari e ben fatti, mentre "The tower" inizia con un riff decisamente hard rock e rappresenta forse uno dei brani piu' tirati e corposi dell'intero disco. All'interno di queste sonorita' si muove l'intero album, che contiene anche un paio di brani strumentali (nei quali i musicisti mettono in mostra tutta la loro ottima tecnica) tutt'altro che disprezzabili.
Un disco non preconfezionato, ma suonato con passione e con sudore da alcuni dei musicisti piu' preparati della scena metal/rock progressiva internazionale. Niente che faccia gridare al miracolo o al capolavoro, ma un lavoro onesto e ben fatto, molto piacevole e rilassante. Carino.