PAUL GILBERT - flying dog
Maggio 2000
Giunge finalmente anche la ristampa europea del secondo disco di Paul Gilbert, uscito originariamente in Giappone un paio di anni fa. Da quando se n'e' andato dai Mr. Big, il simpatico chitarrista americano sembra aver trovato una vena creativa sempre piu' prolifica e una notevole abilita' nel diversificare la propria produzione. Lasciate da parte le esibizioni tecniche della recente reunion dei Racer X e dimenticate le pulsioni sanguigne dei Mr. Big, con questo "Flying Dog" Paul prosegue sulle coordinate stilistiche del precendente "King of Clubs" e ci offre un lavoro costruito su bellissime sonorita' guitar-pop. Mi raccomando, non pensate alle noiose rifritture di pietanze beatlesiane che ci propinano gente come Oasis o Cast. Il buon Paul infatti e' americano fino al midollo e il suo punto di riferimento principale sono evidentemente i Cheap Trick (maestri insuperati della melodia chitarristica), gli Enuff Z'Nuff e nomi da culto come i Redd Kross. Chitarre corpose piegate alle esigenze di un songwriting orecchiabilissimo, produzione tonica e arrangiamenti mai eccessivi: e' cosi' che nascono tracks come la frizzante opener "Get It" o la stupenda "Girl Crazy" (l'inno per ogni maschio solitario, scritto, guarda caso, dagli Enuff Z'Nuff), il cui ritornello vi entrera' in testa nel giro di 5 secondi e non vi lascera' mai piu'. Ottima anche la seguente "Be My Wife", dal riff trascinante, cosi' come sono veramente ben riuscite tutte le canzoni piu' up-tempo, dove la vena melodica di Paul (che si dimostra anche buon cantante, equilibrato e espressivo) si sposa perfettamente con l'invidiabile tecnica chitarristica, mai sopra le righe, ma sempre pronta a dinamici colpi di classe. Applausi a scena aperta quindi "Heavy Disco Trip", "Down to Mexico" e "Tell The Truth", dal testo malizioso. L'axe-man manca invece un po' il bersaglio nei brani piu' cadenzati e soft, che non vanno oltre un livello di semplice apprezzamento epidermico. Fa eccezione forse la malinconica "Wrong Man", che trovo semplicemente deliziosa. Per i maniaci del chitarrismo, il disco si chiude con "Gilberto Concerto", una lunga riproposizione di un tema di Bach arrangiato per sole chitarre elettriche. Un brano notevole che, tuttavia, nel contesto spensierato del disco suona parecchio fuori posto.
In conclusione, il lungagnone Paul ci regala un disco allegro e divertente, ben prodotto e suonato, lontano dai luoghi comuni del guitar-heroismo. La musica del "Cane Volante" vi fara' passare un'oretta di piacevoli momenti musicali e probabilmente fara' molto felice la vostra fidanzata, che non capisce cosa ci troviate di straordinario nell'ultimo Gorguts...^___^ Gilbert sembra francamente ancora un poco altalenante in fase compositiva, ma visti i notevoli passi avanti fatti rispetto al debutto, penso che potremo aspettarci ottime cose da lui in futuro.

VOTO: 1/1
Lorenzo
INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Shrapnel
Distribuzione: Edel
Durata: 54.20 minuti
Homepage: http://www.paulgilbert.com/
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