MUTANT - the aeonic majesty
Luglio 2000
I Mutant sono il progetto parallelo di Peter Lake (chitarre) e di Henric Ohlsson (batteria e voce) dei Theory in Practice.
E ci deliziano con un devastante album "The Aeonic Majesty", un concentrato di death/black metal dirompente e devastante. Il disco si apre con "The majestic Twelve", una song dall'impatto cruento e feroce, con una base ritmica che viaggia a velocita' folli, mentre le chitarre ci sommergono di riff veloci e taglienti. La voce poi e' un pazzesco screaming lacerante in classic black metal style. Non mancano pero' momenti piu' sinfonici, che si alternano sapientemente a quelli piu' tirati e malvagi creando un mix esplosivo come in "Demonworlds" e nella successiva "Premonitions Erupt".
In quest ultima song poi si alternano tipici riff black con altri death di chiaro stampo americano (Morbid Angel su tutti), inoltre Lake ci propone anche un bell'assolo melodico che ben si amalgama con il resto della musica. La successiva "Beyond Bet Durrabia" si apre con le suggestive note di un flauto indiano, seguito quasi subito da dei riff di chitarra davvero strabilianti ed originali che richiamano alla mente arcani e nascosti Paesi orientali. Troviamo inoltre alcuni "stop and go" seguiti da accelerazioni devastanti, come solo la scuola death americana ci ha insegnato. Molto bello il break centrale, dove riemerge il flauto, accompagnato da un drumming velocissimo e devastante e da una voce che ha ben poco di umano. La title-track "The Aeonic Majesty" e' invece una canzone piu' oscura ed evocativa (che secondo il mio parere e' il must dell'album), autentico omaggio all'Aeonico, mitologica creatura lovecraftiana. Dovete assolutamente ascoltare questa canzone per capire le infinite emozioni che sprigiona. Davvero una song unica, con cambi di tempo coinvolgenti ed esaltanti, che sicuramente ascoltandoli non potranno non distruggervi l'anima con la sofferenza che emanano. La canzone che segue, "Immemorial Lunacy", e' tutto l'opposto della song precedente, con riff tiratissimi, un drumming impetuoso e alcune parti piu' cadenzate davvero entusiasmanti che tengono sempre sveglia l'attenzione dell'ascoltatore ed anche la tensione emotiva. "Dark Spheres" invece e' una canzone molto evocativa ed anche quella che piu' si avvicina al black metal sinfonico, genere imperante al giorno d'oggi, anche se a volte molte delle proposte di questo genere sono forzate e poco genuine. Questo non e' il caso dei Mutant pero', che invece riescono nel difficile compito di convincere in pieno nonostante i numerosi elementi compositivi presenti in questo disco, che rendono il suo ascolto un po' difficile ma che a mano a mano cresce in un turbinio di emozioni. Con "Eden Burnt to Ashes" e la conclusiva "Abduct to Mutate" ci troviamo a fronteggiare un assalto sonoro robbostussimo e devastante che non lascia molti appigli di salvezza. Specie l'ultima song che miscela alla perfezione riff death con una maligna voce black anche se non mancano le parti piu' melodiche, dove Lake mette ben in evidenza la sua bravura.
Di sicuro dopo l'ascolto di questo disco le vostre menti non saranno piu' le stesse, e chissa' se l'Aeonico non si sia impossessato di voi...

VOTO: 1/1
Tonyevol
INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Listenable Record
Durata: 39.21 minuti
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